16 dicembre 2008

Tranne l'amore

Tranne l'amore
non ci ha mai legato niente,
tranne l'amore,
l'amore solamente
ma ora che tutto è ininfluente
e voli barcollante
tra sentimenti incerti,
mi piacerebbe averti più vicino,
sentire il tuo respiro sul cuscino
e il passero che ti trema nel cuore
invece danzano spore,
belano agnelli dal manto lucente:
un angelo senza veste
è pur sempre innocente,
tranne l'amore
non ci ha mai legato niente.

08 dicembre 2008

Le persone non sono pensieri

Le persone non sono pensieri:
ci sono corpi veri,
disegni d'armonia,
quadri di malattia
e attimi sinceri
eppure
ieri mi pensavi
e mi sentivo vivo,
oggi scrivo di me
per convincermi d'esistere
ma è difficile insistere
in questa credenza
senza la tua presenza,
senza le tue mani,
con questo vento che imbroglia gli stipiti
e mi riporta pensieri lontani.

22 novembre 2008

Quando non hai voglia

Quando non hai voglia
ogni foglia ingiallisce,
strisciano le strisce
e pioviggina una pioggia sottile.
Quando non hai voglia
resti sulla soglia
e non pensi più a partire,
il mondo può finire
come la tua sigaretta
ma quando non hai voglia
non c'è cura
e non c'è fretta:
non importa la sincerità,
non conta nemmeno chi imbroglia,
sembra niente persino la storia
dentro questa poesia senza voglia.

03 novembre 2008

Cipresso di Novembre

Al cimitero un cipresso
ribadisce che sono depresso
ma adesso è Novembre
e si può avere umore basso:
passo le giornate
tra tiepidi progetti,
ricordi d'amore
e gabinetti,
inetti i gatti di terracotta
pesano sulle mensole
e le barbabietole sono sempre più violacee.

Stavolta non bevo niente,
lascio dilagare la mia sete,
vado in chiesa da un prete muto
che non sa nulla del mio vissuto.
Forse sono caduto in basso,
forse sono solo un sasso
che precipita senza libertà
ma questo albero lungo
mi spinge verso l'alto,
coscienza della sofferenza,
filo di lama,
gomitolo sdipanato
ma è questa la mia trama.

28 ottobre 2008

Vorrei essere una pietra

Vorrei essere una pietra
sulla riva del mare
e rimanere immobile di fronte alle onde,
in una lenta erosione,
disfacimento dell'illusione e della realtà,
senza pietà di me, senza pietà di niente,
una potenza impotente che non urti nessuno,
un bene piantato a un passo dal profondo,
spicciolo granitico di un piccolo mondo
e invece sono soltanto sabbia,
rabbia del vento e della marea
che ti entra negli occhi
e ti fa piangere di nuovo
mentre un gabbiano sporco
ripulisce il suo uovo.

16 ottobre 2008

Le gambe di Ermione

Le gambe di Ermione,
la rivoluzione del pensiero,
il maniero delle fate rosa:
c'è qualcosa di te nell'aria
che si staglia sulle ali del cielo:
forse è l'essenza del volo
o forse sono io che sto solo
e rincorro l'mmaginazione
di un sogno lunghissimo,
delle gambe di Ermione.

29 settembre 2008

Rose dilette

Abbattimenti di acquasantiere
e soldati sull'attenti
ma senza voglia di cadere.
Ho passato lunghe sere
a pensare di condire di sale
ogni parentesi d'avvenire
ed intere mattine
a cercare di capire
il valore di certi germogli
ma cascano capodogli
dalle onde benedette:
certe dimensioni sono troppo strette
per il mio tipo di cuore,
mi trafiggo di rose dilette
e segni di croce al rallentatore.

23 settembre 2008

Serata ruvida

In questa serata ruvida
d'inquietudini astrali
sgrani la corona,
incidi i tuoi mali,
giochi numeri al lotto
d'un filotto di amanti
o presunti tali:
sei un passero in gabbia
e non trovi le ali.

Se fosse stata un'altra puntata
ti avrei baciata fino a consumarti
tra l'invidia degli astri
e lo sdegno dei preti
ma certi greti si asciugano
biascicando una traccia:
la mia bisaccia ha ancora l'acqua
che un giorno versasti tu
o forse è solo lo storno
di qualche lacrima in più.

17 settembre 2008

Passeremo

Passeremo,
su questo treno
che porta a Milano
e torneremo ad essere
tutto ciò che non siamo.
Allora lasciami tessere
questa trama scontata
in cui io sono il principe azzurro
e tu la bella addormentata:
mettiamo una luna di marmellata,
un bacio di burro
e una fetta biscottata.
Così passeremo,
riprenderemo il nostro nome
ma il dio dell'amore
avrà fatto colazione.

01 settembre 2008

Palma de Maiorca

Ho raccolto salsedine e amarezze,
brezze marine e perle per collane,
ho cercato tra le trame dell'orizzonte
la fonte della luce e dell'umanità
e poi
ho chiesto di noi
a una fragile farfalla,
sono rimasto a interrogarla per ore
mentre lei si incipriava si faceva bella su un fiore.
Ci deve essere un'isola
dove ognuno è migliore,
un rifugio per poeti e dispersi,
per gli amanti e i diversi,
che raduni in un solo germoglio
tutti i mille cuori sparsi
e una palma più verde
sotto la quale abbracciarsi.

15 luglio 2008

Ho sparato all'I-Phone

Non si uccidono i bambini
però
non ho resistito e ho sparato all'I-Phone,
dritto al cuore,
sul tasto dell'On
e mi sono sentito meglio,
mi sono sentito sveglio,
mi sono sentito quasi guarito
da tutti quei mali che non ho;
poi ho visto te,
fredda come un robot:
non ho più munizioni,
non ho più precauzioni
contro queste stagioni
di sabbia e sudore:
si potrebbe parlare di fare l'amore
senza farlo per ore,
riempiendo il discorso di ancora non
e poi tutti in fila a ricomprare l'I-Phone.

29 giugno 2008

L'arte e la passione

L'arte e la passione,
se devi dare un nome
a quello per cui vivi,
prova con questi sostantivi:
forse non diventerai ricco,
forse non sarai contento
ma ogni lamento,
ogni penuria avrà un senso,
un tratto d'ombra,
un filo di sete
che non troverai mai
su certe monete.

Quel tuo bracciale

Quel tuo bracciale
di finto argento
troppo grande per il tuo polso,
quegli occhi verdi smeraldo
che seguono il corso di pensieri complicati,
quegli zigomi disegnati
dalla matita leggera degli anni
che ancora non osa
ricalcare particolari inesistenti
e poi
questi miei sentimenti confusi,
refusi d'amori grammaticali
di sangue e di latta
come certi bracciali.

Alla tua bionda supponenza

Alla tua bionda supponenza,
alla tua argentea farfalla
appesa alla borsetta,
alla tua perfetta spigolarità.

Dimmi chi ti ha dipinto
e cosa ti ha spinto all'esistenza,
se ha fatto violenza all'idea
o solo dato consistenza all'essenza
e dimmi anche
se chi ti squadra e ti pensa
ha diritto ad un atomo
della tua intensa presenza
per non rassegnarsi all'immensa perdizione,
nell'indifferenza indifferente
delle altre persone.

10 giugno 2008

Cuore cattivo

Belle gallinelle
covano rancore
e l'anno del Signore
solca il campanile
mentre io coltivo e vizio
il mio cuore cattivo
fin dall'inizio.
Se trovi un precipizio
non c'è bisogno di scavare,
senti approdare la vertigine
e lo squilibrio somiglia al male:
ti puoi voltare,
cercare un altro arrivo
mentre scorre nel rivo
nuovo sangue cattivo.

03 giugno 2008

Il mio zecchino

Pensavo alla qualità e alla comunicazione
e mi guardavo in giro:
gente che vendeva tanto al chilo
e teneva solo al proprio ingrasso;
ora questo è il tuo passo
e non il mio zecchino decorato da Cellini,
per cui nuota tra i tuoi quattrini,
spancia e fatti largo
tra le onde di Mammona ed il vento di Gomorra
ma lascia che mi perda
nel mio sogno, con la mia zavorra.

27 maggio 2008

Cinquecento bianca

Mi lascio rapire i pensieri
dalla tua cinquecento bianca
nell'andatura stanca
di questa rauca tangenziale:
sarà quel pezzo di sole che manca,
sarà che non so dove andare,
sarà questo continuo cercare
qualcosa che mi faccia star bene
o per cui valga la pena star male;
di curva in curva,
di sorpasso in sorpasso,
con questo sasso in gola
che tronca il fiato,
che l'anima stanca
mentre tu canticchi serena
dentro il guscio
d'una cinquecento bianca.

19 maggio 2008

Strano azzardo

Non pretendo che tu capisca
lo strano azzardo
che mischia nella bisca del mio cuore:
ognuno ha la sua forma d'amore,
ognuno pensa che sia la migliore:
è uno stupido gioco
così stupido che si vive o si muore;
nel mezzo un certo insistere
come se si avesse un'anima
un jolly, un 'intuito
o un asso nella manica.

Rotaie affilate

La tua voce di metallo
su un treno di cristallo
mi taglia i polsi
e mentre i discorsi si sfaldano
rivedo certe rotaie affilate
e macchie rosse lasciate per la via.

Mi hanno detto che piove,
mi hanno detto che c'è sempre spazio
per cicatrici nuove,
mi hanno detto che il mondo si muove,
che certe cose fanno parte
di una vita normale,
che ogni uomo ha il suo letto
ma io non ci so stare.

09 maggio 2008

Non mi hanno mai comprato

Il marketing superfluo,
una poesia su questo
è anch'essa un sovrappiù
ma il cielo non è blu
come il pennello del fotoritocco
e nemmeno arancio lustrato
come il becco del pappagallo ammaestrato.

Io non ho mai avuto
quello che non m'han dato
e ciò che ho ricevuto
non l'ho mai guadagnato:
di mio io non ho niente
ma non mi han mai comprato.

04 maggio 2008

Crocevia ambiguo

Il crocevia
dallo sguardo ambiguo,
il corsivo sul giornale
e frittelle tristi
dello scorso carnevale.
Si può amare o lasciare,
magari pensare a entrambe le cose
e poi sciogliere rose
su un davanzale:
l'importante è avere sempre
un posto dove andare.

22 aprile 2008

Quattro salti in padella

Vedi cosa succede:
ci si innamora,
ci si sposa,
si chiosa una favola.
Ci si ritrova a tavola:
quattro salti in padella
e quella storia così bella
sa di surgelato,
LCD che fa da stella,
hai già chiamato l'avvocato.

10 aprile 2008

Sono rotto

Sono rotto,
sono sotto il cappotto di astrakan,
preso al petto dal kung fu di Jackie Chan,
steso supino sull'olimpico tartan.

Sono rotto,
non ho pietà per me nè per nessuno;
in questo vortice tra risparmio e consumo
rubo candele ai vecchi
e il cibo al ghiotto:
se vuoi usarmi
osa,
sorridi e chiosa un breve motto
poi salta in sella tanto sono rotto.

08 aprile 2008

In una dimensione a fianco

Sei in una dimensione a fianco
ma tanto basta
perchè il grigio
diventi bianco.
Vado divagando
d'universi paralleli
timidi e traslucidi,
così poco simili,
cimeli storici di paleolitici aneliti:
corsi, corsi
e continui corsi
tentando di porsi al centro
di qualcosa di stabile,
intangibile al vento,
come quel momento in cui
fermai la luna e le cicale
e un dio candido mi disse
adesso puoi peccare.

01 aprile 2008

Eburnea pepita

Tu sei la rosa,
il giglio e l'ortica.
Tu sei la sposa,
eburnea pepita.
Tu sei quello che sei
se non ti sei tradita
e per quello che sarai
non basterà tutta la vita.

12 marzo 2008

La vocale del silenzio

Per il mare
e per i funghi,
per i lunghi inverni,
e per le brevi primavere
vorrei avere la parola
che da sola
possa germinare,
la sorgente universale,
la vocale del silenzio,
l'intenso momento
dell'intersezione
ma l'amore e la vita
hanno un nome cangiante
e io sono troppo distante,
perso in un'estate,
in un autunno assonnato,
dentro un fiocco di neve
o un fiore appena sbocciato.

27 febbraio 2008

Matureranno le spighe

Nebbia di Febbraio,
cavalli a dondolo in solaio:
corre nel granaio
un topolino vispo,
un contadino l'ha visto
ma lo lascia lì.

Passeranno anche queste malinconie,
umide malattie,
nostalgie bigie:
maturerenno le spighe
tra il sole e le vanghe,
fiorirà l'intuizione
di qualcosa di grande.

07 febbraio 2008

Incrociare di fate e coriandoli

Quando il vento strapperà le maschere
potremo riconoscere i nostri destini.
Quando il cielo consumerà rubini e stelle
intuiremo quali sono quelle cose
per cui vale la pena di lottare
ma oggi è Carnevale,
un incrociare di fate e coriandoli:
fammi fimenticare quegli angoli bui,
fammi adorare quel pagliaccio sul trono:
non voglio sapere chi sei,
ho bisogno di dimenticare chi sono.

01 febbraio 2008

L'altra parte di Venere

E' l'altra parte di Marte
che ci destina alla guerra,
è l'altra parte della Terra
che ci spinge all'amore,
è l'altra parte di Venere
che non riesco a trovare.

24 gennaio 2008

Paradossi di gentilezza

Paradossi di gentilezza,
ritmo blando che accarezza la schiena:
dimmi almeno se sei sincera
o se stai solo cercando una pezza
per questa tremula luna
che sparge incertezza e malinconia
suggerendo cicatrici ai pazzi
e ai pagliacci la poesia.

14 gennaio 2008

Suggeriscimi l'amore

Suggeriscimi l'amore
in qualsiasi sua versione,
nel nome dello spirito
che scuote le persone,
i simulacri e gli scalpelli.

Suggeriscimi l'amore
parlandomi con gli occhi,
senza troppi non so che,
senza domande o desideri,
senza oggetti nè futuri pensieri.

Suggeriscimi l'amore
in purezza di libagione,
in catena di sangue,
in libertà di tango:
suggeriscimi l'amore
finchè mi sto interrogando.

02 gennaio 2008

Di nuovo instabile

Sono instabile
come l'atrabile che scende e sale,
come l'animale che vive nel bosco,
come tutto quel senso di squilibrio
che conosco ma non governo.
Gira una macina su un solido perno,
mi perdo tra i vicoli di un inferno urbano:
davanti a un cocktail tramo
di fronte al vino medito,
si spengono le luci d'un capodanno satollo:
non c'è colpa nè merito
ma se non tieni barcollo.