27 maggio 2008

Cinquecento bianca

Mi lascio rapire i pensieri
dalla tua cinquecento bianca
nell'andatura stanca
di questa rauca tangenziale:
sarà quel pezzo di sole che manca,
sarà che non so dove andare,
sarà questo continuo cercare
qualcosa che mi faccia star bene
o per cui valga la pena star male;
di curva in curva,
di sorpasso in sorpasso,
con questo sasso in gola
che tronca il fiato,
che l'anima stanca
mentre tu canticchi serena
dentro il guscio
d'una cinquecento bianca.

19 maggio 2008

Strano azzardo

Non pretendo che tu capisca
lo strano azzardo
che mischia nella bisca del mio cuore:
ognuno ha la sua forma d'amore,
ognuno pensa che sia la migliore:
è uno stupido gioco
così stupido che si vive o si muore;
nel mezzo un certo insistere
come se si avesse un'anima
un jolly, un 'intuito
o un asso nella manica.

Rotaie affilate

La tua voce di metallo
su un treno di cristallo
mi taglia i polsi
e mentre i discorsi si sfaldano
rivedo certe rotaie affilate
e macchie rosse lasciate per la via.

Mi hanno detto che piove,
mi hanno detto che c'è sempre spazio
per cicatrici nuove,
mi hanno detto che il mondo si muove,
che certe cose fanno parte
di una vita normale,
che ogni uomo ha il suo letto
ma io non ci so stare.

09 maggio 2008

Non mi hanno mai comprato

Il marketing superfluo,
una poesia su questo
è anch'essa un sovrappiù
ma il cielo non è blu
come il pennello del fotoritocco
e nemmeno arancio lustrato
come il becco del pappagallo ammaestrato.

Io non ho mai avuto
quello che non m'han dato
e ciò che ho ricevuto
non l'ho mai guadagnato:
di mio io non ho niente
ma non mi han mai comprato.

04 maggio 2008

Crocevia ambiguo

Il crocevia
dallo sguardo ambiguo,
il corsivo sul giornale
e frittelle tristi
dello scorso carnevale.
Si può amare o lasciare,
magari pensare a entrambe le cose
e poi sciogliere rose
su un davanzale:
l'importante è avere sempre
un posto dove andare.