10 febbraio 2009

Hanno ucciso Eluana

Hanno ucciso Eluana
e le sue ciglia nere
citando a comandamento
un suo sentito dire.

Hanno ucciso Eluana
per non morire dentro,
per tornare a respirare,
a risalire il vento
e pendono gli asciugamani
lisci e puliti,
profumano i fiori
nutriti d'acqua nuova;
c'è un uomo che cova
le sue uova d'alabastro,
Ugolino nella torre
ha consumato il suo pasto.

09 febbraio 2009

La plasmatura e la rinuncia

Vengo da un lavoro
di plasmatura e di rinuncia
e non riconosco l'aggiunta superflua.

Vengo dalla questua dell'essenziale
e lascio accumulare l'inutilità commerciale
di certe papere gialle sul fondo del mare.

Vengo da lontano,
dove non si può stare
ma dove mi piace tornare a rivedere
le mie mani ferite, sporche e nere.

06 febbraio 2009

Il parafulmine

Io sono il parafulmine
e campo sui tuoi lampi,
tu invece come campi,
nel cielo quanto conti?

Io sto con i perdenti,
con gli attimi lucenti,
le stelle più cadenti,
la notte dentro i fianchi.

Io sono il parafulmine,
il canto delle armi,
se vuoi spararmi sparami
ma ti prego, non toccarmi.

Si mettono a posto

Le cose si mettono a posto:
il mosto diventa uva,
i pulcini dischiudono il guscio
ed il mare si fa sempre più liscio.
Stasera muoio un po',
mescolo zucchero e malinconia:
vorrei avere qualche amnesia
ma la memoria aguzza il rostro,
c'è un vetro spezzato
che diventa poesia,
poi le cose si mettono a posto