26 dicembre 2015

Mentre devastano Timbuktu


Amore mio,
io non sono perfetto
e spesso scrivo di getto
pensieri confusi,
a volte felici,
a volte tristi,
mentre ribelli jihadisti
devastano Timbuktu
e tu ancora insisti
a rimanere lassù,
dove le idee
danzano senza catene,
dove il bene non si mescola al male:
ma per quanto ancora ci vuoi restare?
Lo so, forse siamo solo il sogno di un animale,
nemmeno troppo intelligente,
ma amore mio,
non si può sempre non rischiare niente,
nella purezza più assoluta
perciò scendi,
coraggio,
c'è più ricchezza in un sacco di iuta
che nella punta di un diamante,
non avere paura,
ti ho già amata tante volte,
ancora prima che tu esistessi,
ancora prima che scrivessi di te,
inventandoti solo quel poco che basta
per poterti chiedere di fidarti di me.

19 dicembre 2015

Carbone e miele

carbone miele
Carbone e miele,
la mia indecisione,
questa linea sottile
tra il nero e l'arancione;
scrivo il tuo nome nel veleno
mentre passa il treno della tentazione
e spunta un regalo sul binario:
il mondo è uno,
il mondo è vario,
ma sì, lasciamo perdere,
che non si può sempre vincere,
non ci si può arrendere
ma nemmeno sparare:
lasciati scaldare dolcemente
anche nelle giornate più amare.

05 dicembre 2015

4.44


Alle quattro e quarantaquattro
nessun rumore fa baratto col silenzio
e in questo tempio di luci stanche
anche l'uomo più grande
avvertirebbe la sua piccolezza.
A volte invidio l'istinto animale
o semplicemente la grossezza d'animo,
il trionfo impavido dell'inconsapevolezza:
la verità è che in certe notti
che sfumano in mattina
c'è troppa assenza, c'è troppa brina
e si spera che prima o poi ritorni il sole
ma l'inverno non vuole passare,
gli orologi sono fusa di gatto,
scivola su un'unghia lo smalto
mentre il campanile più alto
ancora tace il suo quarto.