10 giugno 2006

Finzioni estive

Finzioni estive,
derive di intenzioni prive di roccia solida.

Se ci fosse musica perenne
sintonizzerei le antenne
invece solo gracidare dai fossi,
le parole povere di Vasco Rossi
e i borbottii di giovani mossi
da fili invisibili.

Fisso con sguardo gelido
il mio quadro siberiano:
l’estate nel suo nucleo
è un gioco risibile,
lunga vita all’Opricnina
e a Ivan il Terribile.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

fili invisibili che muovono le persone? e questa dove l'hai rubata, guarda che ti chiedo i diritti d'autore.
Gianni

Stepius ha detto...

Coi soldi del progetto dei diritti ci facciamo un baffo...