26 agosto 2011

D'avorio e di petrolio

Bello il tuo silenzio
d'avorio e di petrolio,
dovrei dire si lo voglio
come uno sposo diligente
ma a me non importa niente
dei colletti bianchi dei bistrot,
dei conversatori stanchi e assonnati,
dei baffi impomatati di Poirot.
Non ho più voglia di essere intelligente,
nemmeno di capire veramente
quello che è stato e quello che sarà:
sto qui nel mio tempo,
vernicio d'assenzio qualche elmetto
e il tuo ritratto astratto
che un gatto serpente
mi ha graffiato sul petto.

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