Che strano,
questo bacio che vola
tra pavimento e soffitto
ha sconfitto aquile fiere
e sere accampate in un campanile;
che strano,
vorrei morire
e invece sopravvivo,
avo e pronipote di me stesso,
promessa di futuro e passato compromesso,
ascesa impervia e piano inclinato a perdifiato;
che strano l'effetto
di un bacio mai dato.
Questi testi sono scritti da me. Sono libere interpretazioni, scritture filosofiche, narrazioni e poesie. Piccole pillole di vita a volte inutili, come la vita stessa, a volte belle, come il sogno ci insegna.
31 dicembre 2009
18 dicembre 2009
Amare e bere
Ho camminato
lungo gli argini inesistenti
di una favola bella,
là dove il corso del fiume
si arresta
e presta il suo sogno
a una realtà migliore
ma poi ho bevuto il tuo amore
dal sapore di stagno
e ho capito che un sogno
non porta dolore
ma si attacca al palato
e ti lascia malato
a osservare i gerridi,
così sono andato
dove l'acqua corre tortuosa
e lasciata ogni cosa
ti ho amato e bevuto
appena prima di capire
di averti perduto.
lungo gli argini inesistenti
di una favola bella,
là dove il corso del fiume
si arresta
e presta il suo sogno
a una realtà migliore
ma poi ho bevuto il tuo amore
dal sapore di stagno
e ho capito che un sogno
non porta dolore
ma si attacca al palato
e ti lascia malato
a osservare i gerridi,
così sono andato
dove l'acqua corre tortuosa
e lasciata ogni cosa
ti ho amato e bevuto
appena prima di capire
di averti perduto.
24 novembre 2009
Sentore d'autunno
E' una mattina di strane creature,
un balzano fiorire
di funghi e di spore:
se l'amore è soltanto
un sentore lontano
dev'essere colpa
di questo veleno,
che sgorga dalla terra,
tragica macchia
che si slaccia
nell'aria,
si muta in commedia,
tartaglia arte varia
e poi si incaglia
in una lacrima,
in un tatuaggio,
nel primo raggio
di un carcere,
nel cerchio chiuso
di una secca poesia,
fino al prossimo fungo,
parto lungo
d'un'altra maria.
un balzano fiorire
di funghi e di spore:
se l'amore è soltanto
un sentore lontano
dev'essere colpa
di questo veleno,
che sgorga dalla terra,
tragica macchia
che si slaccia
nell'aria,
si muta in commedia,
tartaglia arte varia
e poi si incaglia
in una lacrima,
in un tatuaggio,
nel primo raggio
di un carcere,
nel cerchio chiuso
di una secca poesia,
fino al prossimo fungo,
parto lungo
d'un'altra maria.
12 novembre 2009
E' nel poco
E' nel poco
che il gioco ha il suo senso,
è nel poco
che l'intenso profumo dell'essere
continua a crescere e respirare:
poche cose servono a niente
come l'idea universale
lontana dalla lente
che fa brillare il particolare.
Si può dire di amare
solo una parte del fuoco,
un brandello di cenere,
un petalo di croco
ma, si volesse anche il cielo,
bisogna amare nel poco.
che il gioco ha il suo senso,
è nel poco
che l'intenso profumo dell'essere
continua a crescere e respirare:
poche cose servono a niente
come l'idea universale
lontana dalla lente
che fa brillare il particolare.
Si può dire di amare
solo una parte del fuoco,
un brandello di cenere,
un petalo di croco
ma, si volesse anche il cielo,
bisogna amare nel poco.
14 ottobre 2009
Luna maddalena
Consigliano viaggi,
consigliano miraggi,
mentre gli scarafaggi
rotolano sul bolo:
ho un passaporto per stare solo
tatuato sulla schiena,
ride una iena nella fotografia
e una luna maddalena
asciuga il volto a una stella.
Sto cercando quella cosa
che non ricordo cosa sia:
se vedi un cuore non calpestarlo,
se lo raccogli non buttarlo via.
consigliano miraggi,
mentre gli scarafaggi
rotolano sul bolo:
ho un passaporto per stare solo
tatuato sulla schiena,
ride una iena nella fotografia
e una luna maddalena
asciuga il volto a una stella.
Sto cercando quella cosa
che non ricordo cosa sia:
se vedi un cuore non calpestarlo,
se lo raccogli non buttarlo via.
21 settembre 2009
E l'estate è passata
E l'estate è passata,
affogata dentro certi bicchieri
di mare e melassa.
Gira e sospira
un'altra promessa
o forse è sempre la stessa
che muta con la stagione,
che cambia colore e persone,
che cade su questa emozione
ancora mora d'agosto.
Vorrei dirti che c'è un posto per te,
che c'è spazio per un abbraccio
ma non si colma lo strazio
della foglia che s'accartoccia
e stanca si stropiccia su se stessa,
principessa d'oro rosso,
ultima polvere di questa pepita,
strenua ancella d'un'estate finita.
affogata dentro certi bicchieri
di mare e melassa.
Gira e sospira
un'altra promessa
o forse è sempre la stessa
che muta con la stagione,
che cambia colore e persone,
che cade su questa emozione
ancora mora d'agosto.
Vorrei dirti che c'è un posto per te,
che c'è spazio per un abbraccio
ma non si colma lo strazio
della foglia che s'accartoccia
e stanca si stropiccia su se stessa,
principessa d'oro rosso,
ultima polvere di questa pepita,
strenua ancella d'un'estate finita.
01 settembre 2009
Le sfumature del mare
Non si possono rifare
le sfumature del mare,
non si può misurare
il confine dell'onda
ma ogni cosa profonda
ha la sua parte d'immersione
perciò non mi chiedere il nome
e la precisione chimica
di quello che sto provando per te:
non c'è bilancia,
non c'è enciclopedia,
solo vita che fluisce,
non si sa dove cominci,
non si sa dove finisce;
ognuno si tuffa in quello che crede
con la sua fede e il suo istinto convinto:
io non ti sto donando un dipinto,
ti sto mostrando il talento del pittore,
il momento migliore di un gesto,
quell'attimo di Venere
tra l'acqua e la spuma:
il mio tempo è marea
e tu sei la luna.
le sfumature del mare,
non si può misurare
il confine dell'onda
ma ogni cosa profonda
ha la sua parte d'immersione
perciò non mi chiedere il nome
e la precisione chimica
di quello che sto provando per te:
non c'è bilancia,
non c'è enciclopedia,
solo vita che fluisce,
non si sa dove cominci,
non si sa dove finisce;
ognuno si tuffa in quello che crede
con la sua fede e il suo istinto convinto:
io non ti sto donando un dipinto,
ti sto mostrando il talento del pittore,
il momento migliore di un gesto,
quell'attimo di Venere
tra l'acqua e la spuma:
il mio tempo è marea
e tu sei la luna.
12 agosto 2009
Mi perderò le Perseidi
Mi perderò anche le Perseidi,
qui risucchiato dai miei androidi,
da ricordi mezzo sogni e e mezzo umani,
da strani aneliti mai sopiti
ma stanchi, imborniti, provincializzati.
Mi perderò strati di stelle
e sputi lunari,
giocolieri mascherati
e ombre di birilli,
amarillidi ed orchidee,
mentre dee generose
offrono il cielo in uno schermo
e io mi consumo nel mio male moderno.
qui risucchiato dai miei androidi,
da ricordi mezzo sogni e e mezzo umani,
da strani aneliti mai sopiti
ma stanchi, imborniti, provincializzati.
Mi perderò strati di stelle
e sputi lunari,
giocolieri mascherati
e ombre di birilli,
amarillidi ed orchidee,
mentre dee generose
offrono il cielo in uno schermo
e io mi consumo nel mio male moderno.
27 luglio 2009
Ho sognato di baciarti
Ho sognato di baciarti
nell'inquietudine di certi astri,
nel bisogno di vivere certi disastri,
nell'ansia torrida di incontrarti ancora.
L'amore sfiora la mia indolenza
senza che io abbia la forza o la voglia di fermarlo,
un tarlo danza sulla scrivania
e la mia fantasia non cessa di crearti
come un sogno bianco e pallido
che il sole non sa cosa sia,
notturno suonato da pianisti zoroastri
per far salire le stelle
sotto le quali baciarti.
nell'inquietudine di certi astri,
nel bisogno di vivere certi disastri,
nell'ansia torrida di incontrarti ancora.
L'amore sfiora la mia indolenza
senza che io abbia la forza o la voglia di fermarlo,
un tarlo danza sulla scrivania
e la mia fantasia non cessa di crearti
come un sogno bianco e pallido
che il sole non sa cosa sia,
notturno suonato da pianisti zoroastri
per far salire le stelle
sotto le quali baciarti.
08 luglio 2009
E' la tigre
E' la tigre,
che ride e che stride,
che l'artiglio avvelena
e la vita decide
ma tu,
che hai l'estro solare
e l'istinto animale
delle passioni estive,
cosa vuoi saperne
di un uomo sgomento
che ogni giorno s'uccide
per uccidere la bestia che ha dentro?
che ride e che stride,
che l'artiglio avvelena
e la vita decide
ma tu,
che hai l'estro solare
e l'istinto animale
delle passioni estive,
cosa vuoi saperne
di un uomo sgomento
che ogni giorno s'uccide
per uccidere la bestia che ha dentro?
18 giugno 2009
Peperoncino e visciola
Peperoncino per la scalogna
e una visciola per l'insonnia:
la verità è che ho vergogna
perchè non faccio quello che devo,
perchè eseguo gli ordini morali
dei signori del medioevo,
perchè resto sospeso tra l'oro e il letame
a pensare che non sarei così male
se al male non fossi aggrappato,
figlio d'un amore o di un reato sessuale,
gesto apotropaico disegnato
su pagine per bene
del libro del male.
e una visciola per l'insonnia:
la verità è che ho vergogna
perchè non faccio quello che devo,
perchè eseguo gli ordini morali
dei signori del medioevo,
perchè resto sospeso tra l'oro e il letame
a pensare che non sarei così male
se al male non fossi aggrappato,
figlio d'un amore o di un reato sessuale,
gesto apotropaico disegnato
su pagine per bene
del libro del male.
08 giugno 2009
Tra la rondine e la grandine
Tra la rondine e la grandine
ho creato questa incudine
su cui ballano le bambole
che il futuro san nascondere.
Ho cercato di capirti,
di comprarti quello mai:
ci sono cose che so dirti,
altre che non mi dirai.
Mentre smonto questo cardine
già si sfaldano le pagine:
ho soltanto la tua immagine
come quella di una mantide
su una foglia verde oro
tra la rondine e la grandine.
ho creato questa incudine
su cui ballano le bambole
che il futuro san nascondere.
Ho cercato di capirti,
di comprarti quello mai:
ci sono cose che so dirti,
altre che non mi dirai.
Mentre smonto questo cardine
già si sfaldano le pagine:
ho soltanto la tua immagine
come quella di una mantide
su una foglia verde oro
tra la rondine e la grandine.
06 giugno 2009
Cantando e perdendo
L'idea di un'isola di sole,
di una lezione in un cortile,
l'arte difficile del ripartire,
l'ultimo amore primaverile
e via via cantando e perdendo
fino a risalire a te,
che resti all'orizzonte
come il Cristo del Brasile
senza che io possa pregare
o tentare di capire
perchè l'amore quando muore
fa di tutto per non morire.
di una lezione in un cortile,
l'arte difficile del ripartire,
l'ultimo amore primaverile
e via via cantando e perdendo
fino a risalire a te,
che resti all'orizzonte
come il Cristo del Brasile
senza che io possa pregare
o tentare di capire
perchè l'amore quando muore
fa di tutto per non morire.
15 maggio 2009
Solitudini e feste
Tu poi puoi mettere
una cravatta e un cappello
alla solitudine
o una minigonna e tacchi a spillo
ma non sarà mai invitata a una festa
una cravatta e un cappello
alla solitudine
o una minigonna e tacchi a spillo
ma non sarà mai invitata a una festa
26 aprile 2009
Anche il rimorso
Mi dicono
che da qualche parte
esiste un mago
che insegna l'arte di vivere,
mi dicono
che appena ti guarda
inizia a ridere
e non sa decidere
se perdonarti o tagliarti la gola,
mi dicono
che riceve una volta sola,
prende ogni tua parola
e ne fa un altro discorso,
mi dicono
che solo all'ultimo
ti guarisce anche il rimorso.
che da qualche parte
esiste un mago
che insegna l'arte di vivere,
mi dicono
che appena ti guarda
inizia a ridere
e non sa decidere
se perdonarti o tagliarti la gola,
mi dicono
che riceve una volta sola,
prende ogni tua parola
e ne fa un altro discorso,
mi dicono
che solo all'ultimo
ti guarisce anche il rimorso.
15 aprile 2009
Non sono risorto in tempo
Non sono risorto in tempo
o forse sto ancora morendo,
amando te e le tue polveri,
il tuo bacio e il tuo veleno
quando dicevi di non muovermi,
che anche adesso invece tremo.
o forse sto ancora morendo,
amando te e le tue polveri,
il tuo bacio e il tuo veleno
quando dicevi di non muovermi,
che anche adesso invece tremo.
19 marzo 2009
Profili Facebookiani
Profili Facebookiani,
esseri umani ad una dimensione:
non c'è un'applicazione per la ragione
nè una soluzione alla solitudine da scacco
perciò
ammacco con gusto
il cofano del mio cervello,
tiro fuori qualche fuscello
che annaffio con passione,
guardo quelle persone,
lo stato di un coglione
e tutte quelle facce,
facce di disperazione.
esseri umani ad una dimensione:
non c'è un'applicazione per la ragione
nè una soluzione alla solitudine da scacco
perciò
ammacco con gusto
il cofano del mio cervello,
tiro fuori qualche fuscello
che annaffio con passione,
guardo quelle persone,
lo stato di un coglione
e tutte quelle facce,
facce di disperazione.
06 marzo 2009
Tango dell'ora tarda
Balliamo il tango dell'ora tarda:
guarda che rosa e guarda che bocca,
balliamo e riballiamo
con la sciocca convinzione
che la luna sia eterna,
balliamo,
come passi di scherma,
come ala d'upupa stramba,
una deviazione che pare una rumba,
una macumba d'invidiosi sospiri:
giri nella notte,
dentro il mito che uccide
e ride dell'umana ragione,
ci scorpora
e ci svela chi siamo,
proprio mentre ti bacio,
proprio mentre balliamo.
guarda che rosa e guarda che bocca,
balliamo e riballiamo
con la sciocca convinzione
che la luna sia eterna,
balliamo,
come passi di scherma,
come ala d'upupa stramba,
una deviazione che pare una rumba,
una macumba d'invidiosi sospiri:
giri nella notte,
dentro il mito che uccide
e ride dell'umana ragione,
ci scorpora
e ci svela chi siamo,
proprio mentre ti bacio,
proprio mentre balliamo.
10 febbraio 2009
Hanno ucciso Eluana
Hanno ucciso Eluana
e le sue ciglia nere
citando a comandamento
un suo sentito dire.
Hanno ucciso Eluana
per non morire dentro,
per tornare a respirare,
a risalire il vento
e pendono gli asciugamani
lisci e puliti,
profumano i fiori
nutriti d'acqua nuova;
c'è un uomo che cova
le sue uova d'alabastro,
Ugolino nella torre
ha consumato il suo pasto.
e le sue ciglia nere
citando a comandamento
un suo sentito dire.
Hanno ucciso Eluana
per non morire dentro,
per tornare a respirare,
a risalire il vento
e pendono gli asciugamani
lisci e puliti,
profumano i fiori
nutriti d'acqua nuova;
c'è un uomo che cova
le sue uova d'alabastro,
Ugolino nella torre
ha consumato il suo pasto.
09 febbraio 2009
La plasmatura e la rinuncia
Vengo da un lavoro
di plasmatura e di rinuncia
e non riconosco l'aggiunta superflua.
Vengo dalla questua dell'essenziale
e lascio accumulare l'inutilità commerciale
di certe papere gialle sul fondo del mare.
Vengo da lontano,
dove non si può stare
ma dove mi piace tornare a rivedere
le mie mani ferite, sporche e nere.
di plasmatura e di rinuncia
e non riconosco l'aggiunta superflua.
Vengo dalla questua dell'essenziale
e lascio accumulare l'inutilità commerciale
di certe papere gialle sul fondo del mare.
Vengo da lontano,
dove non si può stare
ma dove mi piace tornare a rivedere
le mie mani ferite, sporche e nere.
06 febbraio 2009
Il parafulmine
Io sono il parafulmine
e campo sui tuoi lampi,
tu invece come campi,
nel cielo quanto conti?
Io sto con i perdenti,
con gli attimi lucenti,
le stelle più cadenti,
la notte dentro i fianchi.
Io sono il parafulmine,
il canto delle armi,
se vuoi spararmi sparami
ma ti prego, non toccarmi.
e campo sui tuoi lampi,
tu invece come campi,
nel cielo quanto conti?
Io sto con i perdenti,
con gli attimi lucenti,
le stelle più cadenti,
la notte dentro i fianchi.
Io sono il parafulmine,
il canto delle armi,
se vuoi spararmi sparami
ma ti prego, non toccarmi.
Si mettono a posto
Le cose si mettono a posto:
il mosto diventa uva,
i pulcini dischiudono il guscio
ed il mare si fa sempre più liscio.
Stasera muoio un po',
mescolo zucchero e malinconia:
vorrei avere qualche amnesia
ma la memoria aguzza il rostro,
c'è un vetro spezzato
che diventa poesia,
poi le cose si mettono a posto
il mosto diventa uva,
i pulcini dischiudono il guscio
ed il mare si fa sempre più liscio.
Stasera muoio un po',
mescolo zucchero e malinconia:
vorrei avere qualche amnesia
ma la memoria aguzza il rostro,
c'è un vetro spezzato
che diventa poesia,
poi le cose si mettono a posto
16 gennaio 2009
Un modo di farsi male
Invento un modo per farmi male,
tanto per fingere di essere vivo,
invento un modo di morire
e scrivo e riscrivo
le mie intepretazioni:
non prendo lezioni da nessuno,
non rivango tango e gelosie verdi
nè gli alberghi di passaggio
dove la malinconia
era un viola giaciglio.
Invento un modo per farmi male
e resto sveglio,
come un giglio sporco e assetato,
lasciato su una strada di sassi aguzzi
e voglie testarde di respirare;
ogni tanto non ti sogno:
ho solo bisogno di stare male.
tanto per fingere di essere vivo,
invento un modo di morire
e scrivo e riscrivo
le mie intepretazioni:
non prendo lezioni da nessuno,
non rivango tango e gelosie verdi
nè gli alberghi di passaggio
dove la malinconia
era un viola giaciglio.
Invento un modo per farmi male
e resto sveglio,
come un giglio sporco e assetato,
lasciato su una strada di sassi aguzzi
e voglie testarde di respirare;
ogni tanto non ti sogno:
ho solo bisogno di stare male.
05 gennaio 2009
Li senti
Li senti,
come gridano quegli innocenti
e come battono i denti
insidiati da rombi lucenti?
Li senti,
o canti la tua canzone
nel nome della rivoluzione
e dei tuoi santi?
Li senti?
Non sono nei discorsi dei presidenti,
nei cappelli dei mendicanti,
nelle dita molli dei sapienti:
sono lì,
chissà perchè, chissà per cosa,
una ginestra rocciosa,
uno spicchio di luna
in un'ombra pericolosa:
certe notti resti sveglio,
ci sono passi che non t'addormenti,
ti ranicchi come un bambino
e in quell'attimo
li senti.
come gridano quegli innocenti
e come battono i denti
insidiati da rombi lucenti?
Li senti,
o canti la tua canzone
nel nome della rivoluzione
e dei tuoi santi?
Li senti?
Non sono nei discorsi dei presidenti,
nei cappelli dei mendicanti,
nelle dita molli dei sapienti:
sono lì,
chissà perchè, chissà per cosa,
una ginestra rocciosa,
uno spicchio di luna
in un'ombra pericolosa:
certe notti resti sveglio,
ci sono passi che non t'addormenti,
ti ranicchi come un bambino
e in quell'attimo
li senti.
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