Invento un modo per farmi male,
tanto per fingere di essere vivo,
invento un modo di morire
e scrivo e riscrivo
le mie intepretazioni:
non prendo lezioni da nessuno,
non rivango tango e gelosie verdi
nè gli alberghi di passaggio
dove la malinconia
era un viola giaciglio.
Invento un modo per farmi male
e resto sveglio,
come un giglio sporco e assetato,
lasciato su una strada di sassi aguzzi
e voglie testarde di respirare;
ogni tanto non ti sogno:
ho solo bisogno di stare male.
Questi testi sono scritti da me. Sono libere interpretazioni, scritture filosofiche, narrazioni e poesie. Piccole pillole di vita a volte inutili, come la vita stessa, a volte belle, come il sogno ci insegna.
16 gennaio 2009
05 gennaio 2009
Li senti
Li senti,
come gridano quegli innocenti
e come battono i denti
insidiati da rombi lucenti?
Li senti,
o canti la tua canzone
nel nome della rivoluzione
e dei tuoi santi?
Li senti?
Non sono nei discorsi dei presidenti,
nei cappelli dei mendicanti,
nelle dita molli dei sapienti:
sono lì,
chissà perchè, chissà per cosa,
una ginestra rocciosa,
uno spicchio di luna
in un'ombra pericolosa:
certe notti resti sveglio,
ci sono passi che non t'addormenti,
ti ranicchi come un bambino
e in quell'attimo
li senti.
come gridano quegli innocenti
e come battono i denti
insidiati da rombi lucenti?
Li senti,
o canti la tua canzone
nel nome della rivoluzione
e dei tuoi santi?
Li senti?
Non sono nei discorsi dei presidenti,
nei cappelli dei mendicanti,
nelle dita molli dei sapienti:
sono lì,
chissà perchè, chissà per cosa,
una ginestra rocciosa,
uno spicchio di luna
in un'ombra pericolosa:
certe notti resti sveglio,
ci sono passi che non t'addormenti,
ti ranicchi come un bambino
e in quell'attimo
li senti.
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