Un fulmine pugnala l'estate
fatta di serate uguali:
repliche su tutti i canali,
animali a caccia di tartufo
e qualche gufo a sentenziare su un ramo.
E' strano:
tutta questa agonia
e anche tu vai via come gli stormi,
mi lascerai giorni finti
convinti di esistere
da strani orologi
e inutili passeggiate d'autunno
lungo il corso d'un naviglio in frantumi;
accenderò fumi come gli indiani
ma saranno solo segnali trasparenti,
invisibili frammenti di vetro
sotto qualche cielo insanguinato,
timidezza palese
d'un uomo sbagliato.
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